Towanda e la necessità di rinascere

La sperimentazione e la necessità di rinascere

“IL valore capace di cambiare, in positivo, la qualità della vita, nel corso di tutta la vita”

Nel cuore del parco, un’officina creativa, un vivaio ed un orto autogestito, un laboratorio di architettura sperimentale a sostegno dell’Abruzzo…

Si pone l’accento sull’aspetto attivo dell’apprendere: apprendere insieme, importanza della convivialità, solidarietà, esperienza dell’apprendere in comune. Il discorso sull'educazione permanente è un discorso di valorizzazione dell'individuo, delle sue caratteristiche personali, ma soprattutto della sua dimensione sociale e della sua libertà.

Sapere

Saper fare

Saper essere

Saper trasmettere

e…

Saper vivere insieme

Ciascuno è portatore di saperi unici poiché ha costruito tali saperi attraverso incontri, integrazioni e applicazioni che ha intessuto e strutturato personalmente.

Ognuno quindi: può offrire e richiedere di sapere…

Ma… educazione “a” cosa, “per” cosa?

Alla libertà, alla vita, all’essere cittadini…

Ciò che dà libertà non è il sapere in sé.

È dotare di personale significato quel sapere…

Dal terremoto nasce quindi l’idea di questa officina sperimentale in cui chiunque può andare ad informarsi, a proporre, ad elaborare a cercare una soluzione di vita per le vittime del terremoto e per le loro città, che hanno perso l’identità di “luogo, casa”.

Vogliamo proporre una soluzione pratica perché ciò di cui l’Abruzzo ha più bisogno è aiuto materiale: la ricostruzione, il ripristo, il consolidamento delle loro città. Il rischio che la speculazione edilizia e sociale possa banchettare sui territori d’Abruzzo è alto, ed è un rischio che noi non vogliamo correre.

La rinascita potrà essere costruita in questa officina dove il confronto tra professionisti e non, studenti e artisti, casalinghe e ricercatori, garantirà edilizia adeguata ed ecosostenibile, e non case brutte, estranee al paesaggio, estranee a chi le abita e crede di avere una casa solo perché gli hanno eretto muri, case mai finite, ciascuna secondo un gusto che ha rotto con la tradizione e fa il verso ai modelli peggiori: costruite contro il paesaggio e contro il territorio.

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